mer 27 nov
|Spazio Gloria
LA BAMBINA SEGRETA di Ali Asgari
Nell’ambito delle iniziative di intrecciat3 - Ingresso libero
Luogo & data
27 nov 2024, 18:00
Spazio Gloria, Via Varesina, 72, 22100 Como CO, Italia
Di cosa si tratta
Mercoledì 27 novembre alle 18 L’arci provinciale, Arci Xanadù e Arci ecoinformazioni invitano, nell’ambito delle iniziative di intrecciat3 per la Giornata internazionale contro la violenza di genere, alla proiezione del film La bambina segreta (Ta Farda/Until Tomorrow) di Ali Asgari. Ingresso libero.
Basta guerre sui nostri corpi
L’Arci è attiva ogni giorno per la prevenzione, il contrasto e l’eliminazione della violenza di genere. Ci interroghiamo quotidianamente su come affrontare la violenza in maniera trasformativa, non solo punitiva. Su come rendere i nostri Circoli luoghi aperti e accoglienti per tutt3, luoghi di cura dello spazio fisico, delle relazioni, del linguaggio. Una responsabilità grande in questi tempi bui di guerra, l’espressione estrema del patriarcato, agito da uomini violenti che vogliono affermare il proprio potere, controllare e appropriarsi dell’ambiente, dominare la natura, i popoli, e soprattutto le donne. Tempi in cui assistiamo alla militarizzazione delle menti, dei cuori, del linguaggio; alla devastazione di vite ambiente, democrazia, diritti.
Ma sappiamo che alcune date richiamano una speciale attenzione su queste lotte quotidiane. Una di queste è il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, che vede anche i nostri Circoli particolarmente impegnati. Per questo saremo in piazza con i nostri corpi, aderendo e partecipando alle manifestazioni nazionali che Non una di meno organizza a Roma e a Palermo, sabato 23 novembre, con il titolo Disarmiamo il patriarcato e saremo alle manifestazioni femministe e transfemministe che si terranno nei territori. Saremo in piazza anche contro l’attacco ai diritti delle donne, compreso l’attacco all’autodeterminazione nella scelta dell’Interruzione volontaria di gravidanza, come ci ricorda quotidianamente My voice my choice, l’Iniziativa dei cittadini europei sull’aborto libero e sicuro, alla quale Arci ha aderito dalla scorsa primavera e per la quale anche nei nostri Circoli si continuano a raccogliere firme. Saremo in piazza per continuare ad affermare che in Italia i femminicidi, i lesbicidi, i transcidi – epilogo terribile delle discriminazioni, delle molestie, delle violenze di genere – sono un’emergenza: 104 da gennaio all’8 novembre 2024, secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio nazionale di Non una di meno. Ed è un’emergenza anche il linguaggio d’odio che si riversa ogni giorno sulle donne e sulle persone Lgbtqia+. L’attenzione, prevalentemente rivolta alla violenza maschile agita individualmente nello spazio domestico e nello spazio pubblico, non deve oscurare, occultandola, la rilevanza sociale e politica, connessa alla violazione dei diritti umani delle donne e delle persone Lgbtiqia+, agita dalle Istituzioni. Come se non ci fossero responsabilità nella scarsa prevenzione, nel divario salariale, nell’assenza di un reddito di autodeterminazione, che consenta alle donne di allontanarsi dai loro carnefici, nella disattenzione alla salute di genere, nella scelta di destinare a spese militari fondi che andrebbero usati per spese sociali, nella perdita di diritti che ci illudevamo di aver conquistato per sempre.
Non dimentichiamo che ci sono paesi del mondo come l’Afghanistan, l’Iran, il Sudan, … dove donne e persone Lgbtqia+ vivono in una realtà di oppressione e disuguaglianza sistematica private di diritti fondamentali, in una condizione di subordinazione estrema, un sistema istituzionalizzato e strutturale di apartheid di genere. Per questo anche l’Arci insieme alle donne afghane e iraniane, ad Amnesty International e ad altre associazioni ha chiesto al Parlamento italiano e al Parlamento europeo di sostenere attivamente il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite dell’apartheid di genere come crimine internazionale contro l’umanità.
La proiezione del film La bambina segreta di Ali Asgari (2022) che Arci ecoinformazioni e Ucca propongono il 27 novembre allo Spazio Gloria alle 18 (Ingresso libero) potrà essere occasione per riflettere sull’End gender apartheid. Il film è diventato ancora più attuale, dopo il gesto di Ahou Daryaei, la studentessa fermata il 2 novembre 2024 a Teheran, nel cortile dell’università, per intimarle di sistemare il velo, un comando pesante come una catena. Ma Ahou Daryaei, invece di abbassare lo sguardo e obbedire, si è tolta il velo e poi la giacca e la camicia, … fino a liberare la pelle e scrollarsi di dosso le catene. [Celeste Grossi, delegata nazionale Arci Politiche di genere]